Prevenzione e gestione del Covid: la nuova normalità nelle strutture socio-sanitarie

In considerazione della progressiva riduzione dell’incidenza del Covid nella popolazione, della gravità della malattia attenuata nei soggetti vaccinati, dell’efficacia delle terapie disponibili per la cura delle forme moderate e gravi della malattia, l’Azienda USL Nordovest dispone il definitivo superamento delle modalità emergenziali con le quali è stata gestita l’organizzazione dei servizi sanitari e socio- sanitari, in coerenza con la normativa nazionale e regionale in vigore.
Pertanto, a partire dal 26/01/2023, le linee di indirizzo per la gestione del Covid nelle strutture socio- sanitarie non verranno più aggiornate, rimanendo altresì consultabili come materiali di archivio.
La prevenzione e gestione del rischio associato al Covid, così come i percorsi assistenziali dei pazienti contagiati vengono quindi ricondotti alle attività ordinarie di prevenzione e controllo del rischio di infezioni, mantenendo la possibilità di riattivare l’unità di crisi in presenza di eventuali nuove ondate epidemiche o emergenza di varianti pericolose del virus.
In ogni Zona rimane attivo sia il Gruppo di Verifica e Supporto, che può essere contattato per effettuare visite nelle strutture e sostenere le direzioni ed il personale delle strutture socio-sanitarie nella prevenzione e gestione del rischio da Covid e da altre infezioni, in particolare da germi multi- resistenti. E’ altresì attivo il Gruppo Specialistico Multidisciplinare Zonale, che può essere consultato dal medico curante per la gestione dei pazienti fragili e più esposti a malattia grave da Covid.

Di seguito i principali cambiamenti previsti da gennaio 2023:

Accesso alle strutture socio-sanitarie di tipo residenziale e semi-residenziale
Ciascuna direzione di struttura socio-sanitaria, aggiorna le modalità di accesso per i visitatori e gli accompagnatori, garantendo orari prolungati di visita alle persone assistite e consentendo ai familiari di prestare assistenza quotidiana alla persona non autosufficiente, compatibilmente con l’organizzazione delle attività assistenziale e ricreative, nel rispetto delle buone pratiche di prevenzione del rischio di infezione. In particolare continua ad essere obbligatorio l’utilizzo della mascherina di tipo FFP2 per tutti i visitatori, l’igiene delle mani prima e dopo il contatto con persone o cose, il rispetto dello spazio personale delle persone assistite e dei lavoratori.
Si raccomanda che le suddette misure preventive siano controllate al momento dell’accesso e durante la permanenza dei visitatori nella struttura.
Si ribadisce che i centri diurni collocati negli stessi edifici delle strutture residenziali possono riaprire alle attività sia degli ospiti esterni che dei residenti, nei numeri previsti da autorizzazione, accreditamento ed accordo di convenzione con l’azienda sanitaria.

Uso della mascherina
L’uso della mascherina di protezione delle vie respiratorie è obbligatorio per tutti coloro che accedono nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, gli hospice e le strutture riabilitative, fino al 30 aprile 2023, fatto salvo i bambini di età inferiore ai 6 anni e le persone con condizioni di incompatibilità all’uso della mascherina o che devono comunicare con una persona non udente.

Sicurezza dei lavoratori
Il personale deve impiegare i Dispositivi di Protezione Individuale previsti dal Documento di Valutazione dei Rischi del proprio datore di lavoro e rispettare scrupolosamente le buone pratiche di igiene delle mani e di sanificazione di ambiente e presidi.
In caso di sintomi compatibili con il Covid è necessario che il lavoratore si sottoponga tempestivamente al tampone, se il test è positivo è tenuto a recarsi al proprio domicilio, a comunicare la positività al proprio medico di famiglia ed a porsi in isolamento. Per gli operatori sanitari, se asintomatici da almeno 2 giorni, l’isolamento può terminare non appena un test antigenico o molecolare risulti negativo.

Tampone
Il tampone nasale antigenico per lo screening degli asintomatici è raccomandato nelle strutture socio- sanitarie di tipo residenziale nella seguente modalità: una volta ogni 15 giorni su un campione pari al 10% del totale degli ospiti ed al 10% del totale dei lavoratori addetti all’assistenza (infermieri, tecnici sanitari, OSS, educatori, animatori) ed alle pulizie, procedendo in ordine alfabetico per coinvolgere in sequenza tutti i soggetti nelle sessioni di screening.
Il tampone va eseguito tempestivamente al momento in cui una persona assistita manifesta sintomi compatibili con il Covid. In caso di risultato positivo del tampone rapido, l’infermiere è tenuto ad avvisare il medico curante o di continuità assistenziale ed il servizio territoriale di sanità pubblica, con il cui supporto va condotta una tempestiva indagine sui contatti, sottoponendo a tampone tutte le persone assistite e gli operatori entrati a contatto stretto con la persona risultata positiva.
Il tampone di screening resta altresì raccomandato per i nuovi ingressi e per le persone che rientrano in struttura a seguito di un ricovero. Anche in caso di risultato positivo, la struttura socio-sanitaria è tenuta ad accogliere il paziente asintomatico o pauci-sinotmatico, in condizioni compatibili con il livello di intensità assistenziale della struttura residenziale in cui è domiciliato.

Isolamento
Gli ospiti risultati positivi al tampone, asintomatici o pauci-sintomatici, sono assistiti in isolamento in stanze dedicate all’interno della struttura; è possibile sia l’isolamento in stanza singola o in stanze multiple con isolamento di coorte di più persone positive, in entrambi i casi è necessario il bagno dedicato; in prossimità delle stanze dedicate ai casi Covid, deve essere definito uno spazio chiaramente identificabile come area per la vestizione/svestizione, eventualmente delimitato da paravento o striscia colorata, nonché le modalità di gestione dei materiali puliti e sporchi evitando sovrapposizioni dei percorsi. Il personale infermieristico della struttura è tenuto a monitorare i parametri vitali delle persone positive almeno una volta per turno, impiegando il MEWS ed allertando tempestivamente il medico curante in caso di aggravamento delle condizioni cliniche o il 112 in caso di emergenza. L’isolamento si conclude dopo almeno 5 giorni dal primo test positivo (di cui 2 senza sintomi) anche senza il riscontro di un tampone negativo, tranne che nei soggetti immunodepressi per i quali è comunque necessario un tampone negativo a partire dal quinto giorno dal primo test positivo.
E’ obbligatorio, a termine dell’isolamento, l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 fino al 10mo giorno dall’inizio della sintomatologia o dal primo test positivo (nel caso degli asintomatici), ed è comunque raccomandato di evitare persone ad alto rischio e/o ambienti affollati. Queste precauzioni possono essere interrotte in caso di negatività a un test antigenico o molecolare.

Contatti stretti di caso confermato

A coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al SARS-CoV-2 è applicato il regime dell’autosorveglianza, durante il quale è obbligatorio di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2, al chiuso o in presenza di assembramenti, fino al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto. Se durante il periodo di autosorveglianza si manifestano sintomi suggestivi di possibile infezione da Sars-Cov-2, è raccomandata l’esecuzione immediata di un test antigenico o molecolare per la rilevazione di SARS-CoV-2. Gli operatori sanitari devono eseguire un test antigenico o molecolare su base giornaliera fino al quinto giorno dall’ultimo contatto con un caso confermato.

Uscite dalla struttura

La persona assistita che esce dalla struttura per motivi sanitari, lavorativi o ricreativi è invitata a tenere un diario quotidiano in cui vengono annotati i controlli sulle proprie condizioni di salute e gli eventuali spostamenti effettuati in luoghi diversi dalla propria residenza, in particolare in caso di uscite prolungate. Nel caso in cui la persona assistita o un componente del nucleo familiare dovesse risultare positiva nei giorni successivi il rientro in famiglia, la famiglia stessa si impegna ad informare tempestivamente la struttura.

E’ inoltre richiesta la registrazione delle uscite (giorno, orario, luogo e eventuali accompagnatori), che potrebbe essere utili in caso di indagini epidemiologiche, che la struttura s’impegna a conservare almeno per un periodo di 15 giorni.

Formazione del personale

Tutto il personale che opera nelle strutture socio-sanitarie deve essere formato ed aggiornato in merito alle modalità di prevenzione e gestione del rischio da Covid, sia nel rispetto della normativa per la sicurezza dei lavoratori che per la sicurezza delle cure.

Referente ICA

La struttura deve continuare ad avere un referente per la prevenzione e controllo delle infezioni correlate all’assistenza (ICA) adeguatamente formato che possa fare riferimento ad un comitato multidisciplinare di supporto nell’ambito della struttura o a livello aziendale in stretto contatto con le autorità sanitarie locali.

Il referente ICA deve lavorare in raccordo con il medico competente e i referenti del rischio clinico e del rischio infettivo dell’azienda sanitaria di riferimento e agire in sinergia con la funzione di risk-management, anche ai fini dell’utilizzo di metodi e strumenti di gestione del rischio sanitario come, ad esempio, per la valutazione del grado di instabilità clinica.

Il referente ICA svolge le seguenti funzioni:

  • assicurare il coordinamento di tutti gli interventi e garantire un flusso informativo efficace e i rapporti con gli Enti e le Strutture di riferimento (Dipartimento di Prevenzione, Distretti e Aziende Sanitarie);
  • pianificare e monitorare le soluzioni organizzative appropriate e sostenibili, garantire l’attuazione delle misure igienico-sanitarie e della sanificazione degli ambienti specifici;
  • mantenere le comunicazioni con operatori, residenti e familiari;
  • acquisire un programma per gli adempimenti previsti per la protezione e la sicurezza degli operatori sanitari, inclusa la somministrazione gratuita di vaccino antinfluenzale stagionale durante le campagne vaccinali regionali, ed effettui un monitoraggio costante della vaccinazione antinfluenzale.

Archivio normativa nazionale Covid

https://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/archivioNormativaNuovoCoronavirus.jsp

Archivio normativa regionale Covid

https://www.regione.toscana.it/-/coronavirus

Scarica il PDF

Prevenzione-e-gestione-del-Covid-nella-nuova-normalita_ambito-socio-sanitario_24012023.pdf

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